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Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

433065
Angelo Mosso 50 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
  • UNIPIEMONTE
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Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

Alcuni fisiologi studiarono l’uomo sulle Alpi in condizioni tanto sfavorevoli, che non riuscirono a sceverare gli effetti della fatica e del freddo

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molesta della fatica. L'organismo dopo ha bisogno di un tempo più o meno lungo per riparare le perdite e ripulire i tessuti dalla fuliggine del lavoro

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nell'esaurimento del sistema nervoso che produce la voluttà. L'eccitazione passeggiera nel primo periodo dell'azione nasconde gli effetti della fatica i quali

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Al periodo di eccitamento più o meno avvertito che descrissi, segue la depressione. L'indifferenza segna il principio di questo nuovo stato del

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Scrivo ora le pagine più tristi del mio libro. L'alpinista ha più d'ogni altro il bisogno di conoscere sè stesso, e deve meditare queste pagine

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che non sia nelle ascensioni. L'indifferenza e l'apatia sono uno dei primi fenomeni che si manifestano anche nei ciclisti e dopo cadono in uno stato

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L'automatismo è una funzione assai più vasta nella nostra fabbrica di quanto non si creda. Occorre che sia depressa la funzione del cervello perchè

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l'ottusità si estende poco per volta a tutti i nervi sensibili. L'occhio stesso non distingue più con eguale penetrazione la forma e la distanza

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L'acutezza della vista diminuisce, e anche il senso della luce. Così che declinando il sole, chi è molto stanco vede immediatamente più buio di uno

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Sulle Alpi sono più temibili gli effetti dell'esaurimento, perchè alla fatica si aggiungono la rarefazione dell'aria e le intemperie. L'alpinista ha

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Tissié, L'entraînement physique. Revue scientifique, 1896, N. 17.

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U. Mosso et L. Paoletti, Influence du sucre sur le travail des muscles. Archives italiennes de Biologie, Tome XXI, pag. 293.

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L'allenamento è un'istruzione incosciente che diamo al sistema nervoso, il quale impara a far contrarre i muscoli nella giusta misura che occorre

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étendu sans connaissance à terre au moment où je venais de me séparer de mes compagnons. L'altitude n'était que de 13800 pieds (4480 metri), par

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Colla conquista delle cime più elevate è Anita in Europa l'epoca avventurosa e più temibile delle ascensioni in altezza. L'alpinismo rientrerà

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L'ideale dell'alpinismo è che la gioventù si innamori delle Alpi e senta la passione di vivere sotto la tenda all'altezza degli ultimi pascoli. Un

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fosse compiuta la conquista di tutte le cime ancora vergini. Ma non è vero. L'alpinismo nella sua maniera più audace, vivrà fino a che vi saranno degli

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, p. 13.. L'attitudine e la forza di salire, come la resistenza al male di montagna, sembra siansi sviluppate poco per volta negli alpinisti.

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E. Guglielminetti, Trois semaines au Mont-Blanc. L'Écho des Alpes, 1894, N. 2. pag. 133.

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faisait toujours très froid, le thermomètre ne dépassa guère 0° et il faisait —10° dehors. L'encre avait gelé pendant la nuit, et nous nous sommes

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L'avvocato B. all'altezza di 2800 metri soffrì ripetutamente il male di montagna con sonnolenza, pallore cadaverico, vomito, e cadde in terra

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Conte C. L. Morozzo, Sur la mesure des principaux points des États du Roi. M. IX, 1

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Dott. A. Lœwy, J, Lœwy und L, Zuntz, Ueber den Einfluss der verdünnten Luft und des Hohenklimas auf den Menschen. Pfluger's Archiv. Bd. 66, pag. 477.

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Z. Treves e L. Daddi, Osservazioni sull'asfissia lenta. Memorie R. Accademia delle Scienze di Torino, maggio 1897.

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, il signor Gambarotta che stette l',33" senza respirare, è pallido e quasi anemico. Altri con una capacità vitale inferiore alla media durarono pure

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. L'effetto della fatica e dell'aria rarefatta è piccolo, perchè in basso a quell'ora avrei avuto in condizioni normali: polso 60, respiro 13

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Tissié, L'Entrainemant physique. — Revue scientifique. 25 avril 1896,p. 516.

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L. Germe, Recherches sur les lois de la circulation pulmonaire. Paris, 1895, pag. 354.

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L'averne io costruita una molto economica, spero che possa facilitare lo studio del male di montagna senza che s'abbia a soffrire il freddo intenso

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Resterebbe così confermato che anche il centro vasomotorio cerebrale è meno attivo nell'aria rarefatta. L'aumento nella frequenza del polso che

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L'animale è tranquillo e sembra dormire. Aumento la depressione per produrre nel cane uno stato che rassomigli di più al male di montagna. Si arriva

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L'animale grida e stende le gambe in contrazione tetanica. La lingua pende fuori della bocca più pallida, e leggermente cianotica. L'animale sembra

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L'altezza maggiore delle pulsazioni cerebrali, quale si vede in quest'ultima linea, dimostra che vi fu un disturbo della nutrizione nel cervello

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L'occhio nostro non è abbastanza sensibile per accorgersi che la luce sulle Alpi è più ricca di raggi violetti, ma ciò che non sente l'occhio lo

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L'affanno del respiro che ci prende nelle ascensioni, quando per il lavoro dei muscoli cresce la temperatura del corpo, è dunque un apparecchio di

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meno atti, facendo che non si espongano agli accidenti che mettono in pericolo la loro esistenza. L'anemia delle mani e dei piedi prodotta dalla

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L'alterazione della vista negli ultimi anni in Tiziano è un fatto che molti conoscono. Alcuni credono che questa differenza dipenda da un opacarsi

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L. Hermann, Kleine physiologische Bermerkungen und Anregungen. Pfluger's Archiv. 1897, pag. 599.

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L'azione del freddo sui vasi sanguigni fu uno dei primi studi che feci nel principio della mia carriera, ma oramai sono tanto vecchi quegli

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L'expédition de la Jeannette au pole Nord, Tome I, pag. 177.

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L'aneroide era stato bene riscontrato prima di adoperarlo e se ne erano determinate direttamente le costanti, per pressioni non molto diverse dalla

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L'inclinazione della curva A B è simile a quella dei tracciati nella figura 12.

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L'Hôtel del Riffelberg (2560 metri) è la stazione più bassa, nella quale mi sia accorto di un mutamento nel mio respiro.

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L'esistenza di una paralisi dei nervi del cuore la si vedrà meglio in seguito. Siccome il male di montagna dipende in massima parte dalla debolezza

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. 430. dimostrò la differenza profonda che passa tra questa forma di respiro che egli chiamò polipnea e l'asfissia. L'animale Fig. 23. - Il cane Nerino

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"L'aria rarefatta non dilata egualmente bene il polmone, dice Haller. Quando è diminuita la pressione su tutti i vasi del corpo, questi resistono

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Il cuore, quando compie un lavoro soverchio, si dilata e si altera. L'azione prolungata dei muscoli produce la stanchezza del cuore.

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L'esame del cuore ripetuto ad intervalli di circa tre ore, mostra che il volume del cuore si modifica nella giornata, e che alla sera è diverso dal

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intestina, in seguito alla pressione barometrica diminuita. L'aver osservato a Torino il medesimo sollevamento del cuore in seguito alla fatica, tolse

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L'importanza di questa osservazione sta appunto nell'aver veduto come si modifichi la pressione sanguigna durante uno svenimento. La coscienza non

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